Le tradizioni di Paularo
La Val d’Incarojo è custode di un patrimonio materiale e immateriale dal valore inestimabile. Recandoti a Paularo durante una delle sue manifestazioni potrai scoprire antichi saperi, tradizioni secolari, leggende, storie e luoghi
che aspettano solo di essere scoperti. Ma se ciò non fosse possibile, non ti preoccupare: potrai sempre visitare le mostre permanenti presenti in paese! Dai un’occhiata alle possibilità e contattaci per prenotare una visita.
La Val d’Incarojo è custode di un patrimonio materiale e immateriale dal valore inestimabile.
Recandoti a Paularo durante una delle sue manifestazioni potrai scoprire antichi saperi, tradizioni secolari, leggende, storie e luoghi che aspettano solo di essere scoperti.
Ma se ciò non fosse possibile, non ti preoccupare: potrai sempre visitare le mostre permanenti presenti in paese! Dai un’occhiata alle possibilità e contattaci per prenotare una visita.


L'Ecomuseo "I Mistîrs"
Con l’Ecomuseo “I Mistirs” conoscerai l’essenza di Paularo
Dal grande senso di appartenenza che unisce la comunità di Paularo, nel 2009 è nato l’Ecomuseo “I Mistirs”.
Preservare e raccontare le proprie radici storiche e culturali, questo è l’obiettivo che anima l’associazione.
Visitando le mostre allestite dall’Ecomuseo, o recandoti a Paularo durante l’evento I Mistirs, sarai immediatamente catapultata/o in una dimensione d’altri tempi, in cui passato e presente si fondono in un connubio dal sapore incredibilmente romantico.
Quali antichi saperi potrai scoprire?
I "menaus", i boscaioli

Nei paesi di montagna, il bosco rappresenta una delle fonti di sviluppo principali. Di conseguenza, studiare la figura del boscaiolo è fondamentale per comprendere a fondo la cultura del territorio.
A tal riguardo, Paularo custodisce ancora un’antica sapienza: l’obiettivo del gruppo dei Menaus è proprio quello di mantenerla viva!
Come procedevano e quali tecniche usavano quando oggetti come la motosega non erano ancora stati inventati?

La Mozartina

Uno straordinario uomo d’arte, cultura e conoscenza. Questo è stato il Maestro Giovanni Canciani.
È nella sua dimora che nasce la Mozartina: un elegante edificio risalente al 1500 diventato la casa della musica, il museo che la celebra.
Seppur la collezione ruoti attorno alla storia dell’organo, del clavicembalo e del pianoforte, sulle pareti è possibile ammirare strumenti ad arco, a pizzico, a plettro; ma anche rari manoscritti settecenteschi e librerie ricche di opere filosofiche, teologiche, storiche.
Visitando la Mozartina, sarai catapultat* in un’atmosfera d’altri tempi, dai sentori eleganti e delicati.
E, passeggiando fianco a fianco con la musica, se aguzzerai l’udito potrai sentire l’eco di note antiche, non ancora sopite, tenute in vita dalla passione.


Le maschere di Ravinis

Si tratta di suggestive realizzazioni artistico-carnevalesche nate dall’incontro tra natura, tradizione e cultura locale.
Sono oltre 300 le manifestazioni a cui il gruppo ha partecipato. Da ricordare, tra tutte, la vittoria del 2001 al Carnevale di Venezia con il primo premio internazionale “Maschera artistica più bella”, nonché il prestigioso “premio speciale” per il “costume più innovativo e originale” del Carnevale Italiano.
Tra le esibizioni troviamo “Guriùz – magia del bosco”, dedicato alla leggenda dei Guriùz, i folletti dei boschi; “Celtic – il fuoco di Belèno”, interpretazione scenografica di vari elementi derivanti dall’arte celtica; “Lunari dai Guriùz”, rappresentazione artistica della luna e le sue leggende.
Assistere a una loro sfilata è una esperienza che tocca nel profondo.
Ma ciò non è sempre possibile, per questo motivo è stata allestita una meravigliosa mostra a Ravinis!

"Mans d'aur", mani d'oro

Il silenzio è rotto solo dal crepitio del focolare. Un gruppo di donne gli siede attorno, concentrate. Armate di ago, filo e pazienza, stanno impreziosendo tessuti con eleganti ornamenti.
A Paularo l’arte del ricamo ha radici profonde. Si cominciava a ricamare da bambine, imparando presto i punti base. Per secoli le donne hanno ricamato il proprio corredo nuziale: vestiario, arredi tessili, ma anche lenzuoli per il battesimo e culla dei possibili futuri nascituri.
L’obiettivo del gruppo Las mâns d’aur di Paulâr (“le mani d’oro di Paularo”) è proprio quello di tramandare quest’arte alle future generazioni e farla conoscere al grande pubblico.

"Il purcitâr", il norcino

Lo scorrere del tempo sembra essersi dimenticato di questo borgo. Chiaulis è custode di un passato rimasto pressoché intatto.
La strada, stretta e acciottolata, preclude l’ingresso ai veicoli. Percorrendola sembrerà di passeggiare a ritroso nel tempo. Abitazioni intervallate da stalle, cucine con i soffitti a vela, fontane, arcate in tufo, la chiesa di San Pietro, un piccolo gioiello ricco di elementi d’arte povera: tutto conserva uno stile carnico dal sapore antico.

La Femenate

Originariamente diretta a rifondare il ciclo dell’anno, la Femenate potrebbe essere intesa come festa di capodanno di Paularo, in quanto segna l’inizio di una nuova stagione agricola sulla base esclusiva dell’ecosistema locale.
La struttura consiste in una impalcatura in legno a forma di rombo, alta fino a 20 metri.
Rivestita con canne di granturco, fieno e materiali di scarto vegetali, viene bruciata alle 20:00 in punto dai coscritti di quell’anno.
